Capita a tutti, a volte, di
sentirsi inghiottiti da un senso di vuoto. Un baratro in cui le speranze infrante e i rimpianti si mescolano, lasciandoci con
l′amara sensazione di aver sbagliato tutto. Di fronte a questo dolore, la tentazione di rinnegare il nostro presente è forte. Lo vediamo come un cumulo di errori, una vita che non rispecchia i nostri sogni.
Ma se provassimo a cambiare prospettiva?
Se considerassimo il nostro presente come la migliore narrazione di noi stessi, un racconto in continua evoluzione che porta con sé le tracce di tutte le nostre esperienze?
Ogni errore, ogni ostacolo, ogni gioia e ogni lacrima ha contribuito a forgiarci. Ci ha resi le persone che siamo oggi, con le nostre fragilità e i nostri punti di forza. Rinunciare a questo vissuto significherebbe cancellare una parte di noi stessi.
Il nostro presente, con tutte le sue imperfezioni, è il risultato di un viaggio unico e irripetibile. È il frutto di sacrifici, speranze e desideri che abbiamo riversato in ogni momento della nostra vita. Forse non è la vita che avevamo immaginato, forse non tutto è andato come sperato, ma è comunque la nostra vita, l′unica che abbiamo.
E proprio da qui, da questo presente imperfetto, possiamo costruire il futuro che desideriamo. Con piccoli passi possiamo:
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imparare a rispettare e ad amare la nostra storia, con tutte le sue sfumature, rileggendola con occhi diversi;
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trovare la forza di perdonare noi stessi e gli altri, se necessario, e riconoscere i nostri successi;
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riflettere su ciò che abbiamo ottenuto e su ciò che desideriamo ancora raggiungere;
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affrontare le nostre paure, cosa ci trattiene, e scegliere persone che ci supportano;
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chiedere aiuto se ne abbiamo bisogno.
Un aspetto che amo del mio lavoro è proprio quello di aiutare le persone a
rileggere in chiave costruttiva la propria storia di vita, per accettare le esperienze vissute e le scelte fatte, uscire da vecchi schemi che non si sono dimostrati efficaci e vivere con maggiore serenità.
Il presente contiene quanto di meglio siamo riusciti a fare e, se non è abbastanza,
non è mai troppo tardi per cambiare la narrazione, per aggiungere nuovi capitoli alla nostra storia. (leggi anche
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