In un mondo che ci spinge a
isolarci, a guardarci con
diffidenza, a vedere nel prossimo una
minaccia, dove la comunicazione sembra ridursi a
scambi superficiali sui social network,
aprire il cuore e la mente all′altro diventa un gesto rivoluzionario, un atto che
sfida le paure e va controcorrente.
Siamo abituati a chiuderci in noi stessi, a costruire muri invisibili per proteggerci da potenziali minacce. Vediamo spesso
l′altro come un estraneo, a volte come un
rivale o addirittura un
nemico contro cui combattere, qualcuno che potrebbe toglierci qualcosa,
anziché arricchirci.
Ma in questo modo
il nostro mondo si rimpicciolisce e, senza che ce ne rendiamo conto, finiamo
tutti in trincea.
É proprio in questo clima di chiusura che
aprirci all′altro diventa un atto di coraggio e di ribellione. Significa andare oltre i pregiudizi e
scommettere sulla connessione umana.
Da un punto di vista psicologico aprirsi all′altro significa: Ascoltare con sincera empatia,
entrare nel suo mondo, cercare di cogliere la sua prospettiva, le sue emozioni, i suoi bisogni, senza giudicare.
Tendere la mano, offrire il proprio sostegno,
la propria comprensione. Non per risolvere i problemi dell′altro, ma per accompagnarlo nel suo cammino, per fargli sentire che non è solo.
Condividere le proprie esperienze,
i propri pensieri, le proprie emozioni. Non per ostentare superiorità, ma per creare un terreno comune di dialogo e confronto.
Essere presenti, dedicare tempo e attenzione all′altro.
In un mondo frenetico e distratto, questo è un dono prezioso.
Creare uno spazio di incontro e di scambio reciproco,
dove entrambi possono arricchirsi e crescere.
Aprirsi all′altro è, dunque, un atto di fiducia, di speranza, di fede nell′essere umano. È la convinzione che "l′incontro" possa aprirci a
nuove possibilità, a nuove prospettive, a nuove forme di conoscenza.
Mi viene in mente, ad esempio, quando d′estate, con mio marito e mio suocero, ci incamminiamo per i sentieri di montagna.
Ogni incontro è occasione per
incrociare gli sguardi e salutarsi, con un leggero cenno del capo e un sorriso, e magari in lingue diverse. Ed è bellissimo, perché c′è quasi una sospensione del tempo e dello spazio, tutti accomunati dal desiderio di godersi la bellezza circostante, in una
connessione ancestrale che fa bene all′anima. (leggi anche
"L′importanza di avere accanto persone affini. Un balsamo per l′anima" Scopri di più)
Allora, iniziamo da
piccoli gesti quotidiani rivoluzionari:
-
Guardiamo l′altro negli occhi -
Ascoltiamolo con sincera attenzione -
Sospendiamo il giudizio -
Dedichiamogli tempo -
Tendiamogli la mano.
Ce lo dobbiamo, ce lo meritiamo. E lo dobbiamo soprattutto alle
nuove generazioni. Dobbiamo restituire loro un senso di
futuro, di
speranza, di possibilità e questo è fattibile solo
se il loro mondo tornerà a espandersi.
E tu cosa ne pensi?